FED e BCE aumentano i tassi

I mercati non credono molto nelle parole della BCE

COSA ACCADE
Lo scorso Mercoledì abbiamo appreso che l’economia americana ha creato un numero del tutto inatteso di nuovi posti di lavoro nel comparto non-agricolo: 517.000 contro gli attesi 185.000, comportando anche una leggera riduzione del tasso di disoccupazione.
Il dato ha inciso negativamente su tutti i mercati provocando perdite diffuse su indici azionari, metalli preziosi e obbligazioni sulla scorta della previsione che con questi numeri la FED troverà nuovi stimoli nel prolungare la politica monetaria restrittiva per evitare riprese dell’inflazione.
In realtà i posti di lavoro negli Stati Uniti si creano e si distruggono velocemente, e per questa ragione non riteniamo il dato particolarmente importante ai fini previsivi, seppur sorprendente.

COSA ASPETTARCI
Reuters (vedi immagine sotto) sostiene che il 40% dei funzionari BCE sono preoccupati della perdita di credibilità della banca a seguito dei ritardi nell’azione sui tassi e dell’eccessiva enfasi dei recenti rialzi, che colloca la BCE al di fuori del contesto economico di riferimento.

Articolo Reuters Gennaio 2023

Anche i mercati sembrano non credere alla Lagarde. A seguito dell’aumento dei tassi dello scorso 2 Febbraio lo spread BTP-Bund è sceso da 190 a 182. Un segnale rilevante se consideriamo che il fatidico “spread” è uno dei massimi indicatori della stabilità finanziaria dell’Eurozona.
Triste ma in fondo confortante doversi fidare più dei mercati che della BCE, tant’è che ad oggi possiamo aspettarci che la salita dei tassi nell’Eurozona sia effettivamente prossima al culmine, che piaccia o meno alla Lagarde…

 

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