Torna lo spettro della Lehman

Il fallimento di SVB è destinato a produrre effetti sistemici

COSA ACCADE
Una delle prime importanti conseguenze del fallimento della SVB è stata la parziale capitolazione dello stable-coin USDC, una delle più grandi valute digitali nata per essere ancorata 1:1 con il dollaro, e che per la prima volta lo scorso Sabato 11/3 ha abbandonato la parità a causa delle perdite subite nei depositi presso Silicon Valley Bank (vedi grafico sotto). Lo avevamo previsto. Da Novembre, Punto Nave riporta il monito “Tenersi lontani da qualsiasi criptovaluta e dagli “stable-coins”.

Lo stable-coin USDC rompe la parità col $

Il problema è che SVB è una banca di servizi soprattutto verso il comparto tecnologico ed il mondo delle cripto-valute. Le sue perdite, dunque, diventano perdite per altri nodi nevralgici del sistema. Nei prossimi giorni assisteremo dunque a ripercussioni a catena generate sul resto del sistema bancario americano e sul mondo delle cripto-valute.

COSA ASPETTARCI
Tre giorni prima di fallire, la SVB aveva lanciato un aumento di capitale per $2.25 miliardi e la risposta degli investitori è stata la corsa agli sportelli, che hanno prosciugato la liquidità residua della banca. Il cliché è ormai consolidato. Alla prima crepa nel muro si pensa subito alla possibilità che crolli tutto.
Dunque, dobbiamo aspettarci una massiccia crisi di fiducia e di liquidità che inizia nel mercato interbancario e che si propaga anche ai depositi bancari e quindi ai prestiti alle imprese.
Solo la FED potrebbe arginare questa contaminazione, o fornendo (di nuovo) liquidità al sistema o garantendo i depositi dei clienti della SVB, l’opposto di quanto fatto sinora. Una marcia indietro clamorosa che segna quella che probabilmente sarà ricordata come la più disastrosa politica monetaria della FED.

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