Le banche centrali si mostrano incerte sul da farsi.
COSA ACCADE
E’ molto probabile che nel mese di maggio sia FED che BCE aumentino i tassi per l’ultima volta, di una quantità pari a 0,25-0,50%. In base alla curva dei futures USA, ci si aspetta poi che nella seconda parte dell’anno la FED inizierà a diminuire i tassi, mossa che potrebbe essere in parte seguita dalla BCE.
COSA ASPETTARCI
Stiamo attraversando una fase di transizione nella quale, da un lato, gli operatori di mercato stanno convincendosi che la fine della stretta creditizia sia ormai vicina, ma, dall’altro, non sono ancora pienamente consapevoli dell’entità della recessione in arrivo. Tant’è che le posizioni prevalenti oscillano tra una visione pessimistica, che si aspetta una recessione intensa accompagnata da rischi di ulteriori fallimenti bancari, ed una visione ottimistica, che ritiene ancora possibile un atterraggio morbido.
Questa sorta di quiete prima della (nuova) tempesta crea le condizioni ideali per un ritorno temporaneo al rischio, quindi all’azionario ed alle obbligazioni corporate.
A maggio, più della decisione sui tassi in sé conteranno le parole che saranno spese dai banchieri centrali e, soprattutto, l’andamento dell’inflazione.