Peggiorano i fondamentali

Nei mercati prevale ancora la fiducia in una frenata dei tassi

COSA ACCADE
I recenti dati macro-economici USA, aumento della disoccupazione e sgretolamento dei consumi, sono stati accolti con moderato ottimismo dalle Borse americane che sperano nella fine dell’aumento dei tassi FED.
E’ uno stato di limbo: se i dati continueranno a peggiorare, come è atteso, gli operatori rivedranno le aspettative sugli utili fino al punto in cui l’effetto negativo di questa revisione peserà di più del beneficio della frenata dei tassi. E’ così che le borse scendono quando un sistema economico entra in recessione.
Le borse europee sono più avanti in questo processo. Ad Agosto l’Euro Stoxx 50 ha perso quasi il 5%, il mese peggiore da 18 mesi. Gli indici di fiducia tedeschi sono sotto-zero, il PIL indica già recessione mentre l’inflazione resta superiore al 6%. Finora è la  Germania il principale sconfitto della guerra in Ucraina e dei riequilibri mondiali che stanno derivandone.

COSA ASPETTARCI
A livello generale ci sono ragionevoli aspettative per credere che l’azionario europeo continuerà a farà peggio di quello americano.
Ciò detto, le valutazioni delle azioni, sia europee che americane, presentano multipli sugli utili attesi superiori alle medie storiche. Questi multipli cresceranno oltremodo se gli analisti rivedranno al ribasso le stime sugli utili per azione e questo può creare una bolla.
Con ciò, potrebbe ancora esserci un piccolo spazio al rialzo ma la correzione è sempre scattata a ridosso dell’inizio della recessione. Resta alto anche il rischio sulle obbligazioni di lungo termine, soprattutto se la linea dei falchi della BCE dovesse prevalere, come sembra.
D’altro canto, se i segnali recessivi si intensificheranno, oro e metalli preziosi ne trarranno beneficio, come già sembra che abbiano iniziato a fare.

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