Crescita e stabilità sono due obiettivi poco conciliabili
WHAT HAPPENS
La separazione tra politica fiscale e politica monetaria, affidate a due decisori ben distinti, rende ancor più difficile conciliare tre obiettivi di fondo ai quali tutti oggi vorremmo ambire: inflazione sotto controllo, crescita economica e stabilità del sistema bancario.
Ad esempio, la lotta all’inflazione tramite tassi del 2022 ha comportato squilibri finanziari e sta portando alla recessione.
Paladino di questa teoria è Nouriel Roubini, docente alla New York U., noto per aver previsto la crisi del 2008. Roubini ritiene che il “trilemma” inflazione, crescita a stabilità finanziaria sarà risolto con una grande crisi del sistema finanziario dovuta soprattutto all’enorme debito pubblico e privato che tutti gli Stati hanno accumulato. L’Economista critica soprattutto la gestione del QE, che è alla base della sequenza di fattori che hanno condotto agli attuali squilibri economico-finanziari.
WHAT TO EXPECT
E’ possibile che nelle prossime settimane i mercati azionari tentino di riguadagnare terreno, sull’onda dell’idea che i tassi non saliranno ancora.
Lo scenario è simile a quello di inizio Gennaio, ma potrebbe essere leggermente piè duraturo, a meno che non intervengano fattori esogeni dirompenti che, ad oggi, potrebbero assumere la forma di un altro fallimento bancario eccellente o di una effettiva escalation del conflitto in Ucraina.
Del resto, Cina ed India stanno innervosendo molto gli Stati Uniti, sia con la mancata condanna dell’azione militare russa che, soprattutto, con gli accordi bilaterali con vari Paesi per sostituire il dollaro negli scambi commerciali internazionali.
Purtroppo, di “casus belli” ce n’è più d’uno a portata di mano.