Cambia il sentiment di mercato ma la tecnologia tiene
WHAT HAPPENS
Il successo strepitoso dell’IPO al Nasdaq di Arm Holdings, la società di microprocessori di Cambridge (UK), proprio nei giorni di forte correzione dei listini azionari americani ci ricorda una volta in più che il mercato azionario viaggia ormai su due binari.
Da un lato ci sono le società ipertecnologiche che direttamente o indirettamente lavorano nel campo dell’Intelligenza Artificiale, e dall’altro ci sono i settori tradizionali. Mentre questi ultimi seguono le leggi di mercato le prime stanno ignorandole e continuano a fare da traino agli indici, indifferenti ai tassi e alla recessione.
La spiegazione è semplice: l’IA è per antonomasia il comparto più globalizzato che esista e risponde pertanto a stimoli che esulano dalle caratteristiche dei mercati nei quali le aziende sono quotate.
WHAT TO EXPECT
L’ottimismo ad oltranza è da tempo finito. La fiducia dei consumatori scende, come è dimostrato ad esempio dalla seconda discesa consecutiva dell’indice Michigan (67,7 contro l’atteso 69,1 e contro il 71,6 di luglio).
C’è di più. Storicamente, all’inizio di un rallentamento dell’economia i bilanci trimestrali tendono a sovrastimare gli utili perché le aziende confidano in una situazione temporanea e adottano criteri di bilancio ottimistici (scorte, ammortamenti, affidabilità dei crediti etc.).
Tuttavia, perdurando la situazione di crisi, la maschera cade e i successivi report trimestrali mostrano crepe inaspettate che sorprendono negativamente i mercati. Riteniamo che questo possa caratterizzare la prossima stagione di report trimestrali e causare forti contrazioni dei prezzi.